Renzo GUBERT – Chi è?

Nato a Primiero l’11 agosto 1944, primo di dieci figli, padre primierotto (Turra di Pieve la nonna) e madre “fiamaza” (Delmarco di Castello il nonno e Paluselli di Panchià la nonna), famiglia di piccoli contadini in affitto, con il padre che, per necessità, lascia il lavoro agricolo a moglie e figli e fa il manovale stagionale nell’edilizia.

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Mentana e la legittimazione dell’autonomia speciale trentina; ma lo stato nazionale quale legittimazione?

Il Trentino ha dato largo spazio al dibattito sulla persistenza delle ragioni dell’autonomia speciale dopo le affermazioni di Enrico Mentana, giornalista, in un dibattito tenutosi a Trento. A preoccupare sono stati soprattutto gli applausi tributati a Mentana quando questi ha affermato che l’autonomia speciale trentina è ormai un anacronismo.

Premesso che Mentana non ha fatto altro che dire ciò che molti già dicono, peraltro in modo superficiale, sulla base di stereotipi e pregiudizi (da un giornalista con le sue responsabilità al TG7 ci si poteva aspettare affermazioni più circostanziate), non ci si può limitare a condanne. Personalmente ho trovato di particolare interesse l’articolo del collega Nevola e dell’on.Ballardini, entrambi disposti ad accettare che l’assetto istituzionale possa cambiare nel tempo, mutando le condizioni storiche. Il prof. Nevola sottolinea il concetto di legittimazione; l’autonomia speciale non è di per sé eterna: è un prodotto storico. La sua sussistenza va continuamente rilegittimata. E dopo settant’anni dalla sua istituzionalizzazione, le ragioni che l’hanno giustificata possono aver perso valore. L’on. Ballardini fa un passo oltre, mettendo nel conto che, con i poteri dello stato nazionale ceduti all’Unione Europea, vada ridiscusso tutto l’assetto dei poteri, non escludendo, di fronte alla perdita di ruolo dello stato nazionale, un più incisivo ruolo delle entità regionali, per noi anche transfrontaliere, in un rapporto nuovo con stato nazionale e Unione europea.

Nevola non mette in questione la legittimazione dello stato nazionale; i particolari poteri delle autonomie speciali vanno certo legittimati e non lo sono una volta per tutte, ma neppure i poteri dello stato nazionale sono legittimati una volta per tutte. Gli eventi della Catalogna lo stanno a dimostrare, ma lo hanno dimostrato anche quelli del referendum scozzese, quelli della divisione tra Boemia e Moravia da un lato e la Slovacchia dall’altra, quelli della dissoluzione jugoslava, e così via. La legittimazione dello stato nazionale sta giuridicamente nel patto costituzionale, come per l’autonomia speciale trentino-sudtirolese sta nel patto Degasperi-Gruber. Se non valgono gli impegni giuridici per l’autonomia regionale-provinciale trentino-sudtirolese, perché contano altre ragioni storiche, perché dovrebbe valere il patto costituzionale dello stato italiano? In fondo si può sempre ricordare che l’annessione del Trentino – Alto Adige all’Italia fu un atto di conquista militare come esito di una guerra. E’ adeguata legittimazione questa?

Devono i trentini prendere atto che la situazione è cambiata e che il quadro giuridico non tiene più? E perché dovrebbe invece tenere a livello nazionale, sia nella configurazione delle autonomie interne, sia nei rapporti tra stati confinanti dell’Unione Europea? L’on. Ballardini fa intravedere piste di cambiamento, e se ne parla da anni. Poteri fondamentali dello Stato sono il battere moneta, l’amministrare la giustizia, disporre di apparati militari, regolare il prelievo fiscale statale. Ormai molti di essi sono in ultima istanza dell’Unione Europea o lo stanno per diventare. Uno potrebbe chiedersi: ha ancora senso lo stato nazionale? Politologi come Herz se lo sono già chiesto oltre sessant’anni fa. Non equivale tale domanda a porre la legittimazione “politica” (non giuridica) dello stato nazionale? Non conviene alla comunità nazionale e allo Stato svalutare la legittimazione giuridica delle autonomie speciali; potrebbe ritorcersi contro. Non bastano gli applausi di alcuni giovani a un giornalista per ritenere facilmente praticabile un ritorno al periodo liberale e fascista succeduto all’annessione e neppure allo stato regionale ad autonomia ordinaria previsto dalla Costituzione vigente e malamente messo in atto. Fra i trentini l’attaccamento all’autonomia speciale è forte. La sua legittimazione giuridica è garanzia di pace. Pericoloso negarne la validità.

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