Renzo GUBERT – Chi è?

Nato a Primiero l’11 agosto 1944, primo di dieci figli, padre primierotto (Turra di Pieve la nonna) e madre “fiamaza” (Delmarco di Castello il nonno e Paluselli di Panchià la nonna), famiglia di piccoli contadini in affitto, con il padre che, per necessità, lascia il lavoro agricolo a moglie e figli e fa il manovale stagionale nell’edilizia.

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morale sessuale cristiana: sparite le certezze?

di il 16 Ottobre 2023 in famiglia, religione con Nessun commento
Egregio Direttore,

leggo sempre con interesse le pagine di “Noi in famiglia”: rappresentano una guida e una conferma ragionata di principi. Mi ha invece sorpreso quanto pubblicato nell’ultimo numero di domenica scorsa 8 ottobre, in particolare l’articolo sulla “svolta irreversibile del Papa” e l’articolo che valorizza le posizioni “gender” e Lgbtq. La chiave: l’assunzione del principio regolativo del discernimento per il giudizio morale sui comportamenti umani. Una volta si insegnava che la coscienza per essere assunta a giudice morale di condotte deve essere “retta”, vale a dire conforme a verità e ciascuno ha il dovere di formarsi una coscienza retta. Il discernimento frutto della coscienza trova un limite nel legittimare condotte in norme oggettivamente fondate e stabili, ossia irreversibili? Può la coscienza legittimare moralmente condotte quali l’aborto volontario, il divorzio, l’utero in affitto, l’infedeltà coniugale, relazioni sessuali extramatrimoniali, rapporti sessuali con persone dllo stesso sesso e altri comportamenti oggettivamente contrastanti con la morale sessuale “oggettiva”, come tale insegnata anche ufficialmente da sempre dalla Chiesa? Capisco l’ambizione di teologi moralisti di dimostrarsi “moderni” e comprensivi, capisco anche che un Papa si preoccupi di presentare una Chiesa accogliente, ma l’accoglienza del peccatore non può lasciare al giudizio di moralità a una valutazione soggettiva. Non ogni pulsione verso condotte richiede comprensione, ma può richiedere anche l’impegno al suo controllo, non dimenticando che dopo il peccato di Adamo l’uomo è inclinato al male e tale inclinazione va combattuta con energia, magari, anche se non è più di moda, con l’aiuto dei sacramenti, della preghiera, del sostegno della comunità cristiana.

Lettera inviata ad Avvenire e non pubblicata fino ad oggi

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